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Open space si o no...

Cucine aperte o chiuse o come amiamo dire oggi open space o ambienti separati?                                             Viviamo nell’era della globalizzazione e le immagini di abitazioni soprattutto americane e britanniche, hanno fatto tendenza trasformando pian piano l’idea di casa tradizionale a cui eravamo abituati, ma quella che può inizialmente apparire solo come una moda importata è probabile che abbia attecchito anche per una motivazione pratica, legata alle dimensioni sempre più ridotte degli spazi abitativi moderni e magari abbia anche risposto ad un problema legato ai costi: ogni metro quadrato in più spesso è un lusso e quindi è necessario ottimizzare al massimo ed in modo multifunzionale quelli a disposizione. La popolarità dell’open space è cresciuta notevolmente in questi ultimi anni interpretando meglio lo stile di vita contemporaneo, conquistando anche buona parte degli italiani ed innescando alle volte degli accesi scontri generazionali tra le giovani coppie che si accingono a progettare casa e le loro famiglie. Sempre più spesso gli addetti ai lavori sono chiamati ad “aprire” le case ed ecco che dopo attenta analisi ed in assenza di vincoli strutturali si eliminano buona parte delle pareti divisorie rendendo più comodi e luminosi i piccoli appartamenti ma anche decisamente interessanti quelli più grandi. Riflettiamo un po’ sulle due tipologie di ambiente. Alcune frange estreme pro open space promuovono un’apertura estesa anche alle zone più intime e riservate ma alle nostre latitudini questa idea non può ancora attecchire, quindi la tralasciamo! L’interpretazione di open space più adottata prevede che gli ambienti destinati alla zona giorno siano combinati in un unico grande spazio adattandosi ad una vita dai ritmi frenetici e di conseguenza sempre più informale. In un ambiente aperto la convivialità è favorita: in velocità si può passare da un aperitivo organizzato sulla penisola al “cotto e mangiato”, passando dal piano cottura di design posto sull’isola al divano, ed ancora la famiglia può godere della compagnia reciproca mentre ciascuno si dedica alle proprie singole attività: chi prepara la cena, chi si rilassa sul divano, chi legge nel previsto angolo lettura… Per ogni scelta ci sono i pro e i contro, gli ambienti aperti sono più spaziosi, comodi, luminosi, di tendenza ma spesso accade che abbattere le pareti significhi non poter inserire un armadio in più e quindi sacrificare l’aspetto contenitivo, che l’open space richieda di “annegare” la parte tecnica della cucina, che deve sembrare sempre meno tinello e più living, spingendo ad investimenti più corposi per acquistare elettrodomestici da design ed a rinunciare un po' alla praticità. Un forte punto a sfavore dell’ambiente unico è rappresentato dagli odori e dai rumori che inevitabilmente si producono in cucina: un mixer o un frullatore in funzione non saranno un gradito sottofondo per chi vuol guardare un film o rilassarsi con un buon libro; anche la privacy è un po' sacrificata e non solo perché a nessuno piace mostrare i piatti sporchi ma perché ci sono occasioni e momenti da trascorrere in modo individuale e riservato, lo abbiamo sperimentato soprattutto in questi ultimi due anni in cui le riunioni con tanti amici, occasioni in cui  le case si allargavano all’accoglienza, hanno lasciato il posto al “lavoro da casa” ed alla DAD e quindi all’esigenza di rivoluzionare l’organizzazione degli spazi. L’ideale sarebbe avere due cucine: una funzionale ed una annessa al living oppure in modo più concreto fare ricorso a dei compromessi inserendo nelle progettazioni delle separazioni temporanee come semplici porte scorrevoli o più ricercati pannelli decorati e raccolti in un lato che possono all’occorrenza scorrere grazie ad un binario a soffitto, soluzioni che consentono di trasformare in modo flessibile la zona giorno a seconda delle necessità quotidiane o occasionali; anche nel campo degli arredi il progresso avanza e fornisce diverse soluzioni che possono aiutare a trovare il famoso compromesso che colmi la distanza che divide open space ed ambienti separati come ad esempio le innovative pareti rotanti.

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